frammento 15 detto del volere
l'eterno si apre di fronte a me allo schiudersi della sera. il mondo intero sembra farsi da parte, maggiordomo rispettoso, in attesa che gli ospiti prendano posto nella mia mente.
Ed ecco entrare il prode prescelto, l'animale possente, il sapiente antico e la magica arma. Si accomodano su cuscini intessuti nel tempo, porgono i loro doni e indicano la porta.
la apro.
la terra, quella di mezzo, di metà, dell'equilibrio si adagia dove prima c'era solo buio e spazio vuoto.
Esco. il tempo mi attende, mi studia, si adatta all'umore di un esercito di nuvole, una legione di soli.
Piove, fresco, l'acqua scivola su pelle, armatura e spade. Un bambino corre alle mie spalle, non mi volto per cercarne i tratti.
non ne ho bisogno.
La risata sale piano, vecchia dama di compagnia adolescente, ed è vestita proprio come vorrei fosse vestita lei.
respiro a pieni polmoni l'aria umida, filtrandola tra narici e mente, mentre chiamo a raccolta la compagnia, ripasso le ultime formule, poggio la mano sull'elsa.
Gli altri sono al mio fianco in un istante, chi in silenzio, chi forgiato nella forza del suono: attendiamo tutti.
La mia dama mi guarda. Bellissima. Unica. Indimenticabile. Irraggiungibile.
Complice.
L'ombra copre il cielo, cela la piogga, fende l'aria con la sua massa immane. Lei sfiora soltanto le mie labbra, le sue dita sfiorano la mia fronte. mi sorride negli occhi.
L'ombra è dietro di lei. Lei non si volta a vederne le fattezze.
Non ne ha bisogno.
L'ombra la rapisce, la sradica come un fiore dalla terra incantata. tutti noi estraiamo le nostre armi, nello sguardo di ciascuno degli altri una truce determinatezza.
L'animale possente emette un basso brontolio, come di cascate lontane.
Io sorrido. Non vinceremo l'ombra. Non ora. Non qui.
L'ombra dovrà viaggiare a lungo, dovremo diventare la sua tortura, il suo incubo. La raggiungeremo all'alba, un giorno, nella sua tana oscenamente maestosa e la, solo la, avremo la meglio e la mia dama tornerà tra le mie braccia.
Fino ad allora perderemo. tutti. e ciascuno di noi poco alla volta diventerà più forte, più esperto.
Più saggio o più perso nella propria storia. Il prode prescelto, l'animale possente, il sapiente antico, la magica arma.
qualcuno forse morirà fino alla prossima volta. forse questa volta moriremo tutti.
Questo ora non mi è dato sapere, ma so che non vinceremo ora.
Eppure, ora, combatteremo.
perchè questo è il volere del dio di questa terra.
Ci batteremo in una prima, gloriosa, fugace battaglia per lei.
l'acciaio inizia a scintillare, le magie a sfrecciare nell'aria satura di zolfo. Le fauci della bestia si infiammano di brace rossa.
I suoi occhi cercano me, rabbiosi.
Anche l'ombra sa.
questo è la mia terra, la mia compagnia, la mia ricerca.
La notte cala. inizia tutto nel torpore del sogno.
Inizia.
Questo è il mio volere.
Ed ecco entrare il prode prescelto, l'animale possente, il sapiente antico e la magica arma. Si accomodano su cuscini intessuti nel tempo, porgono i loro doni e indicano la porta.
la apro.
la terra, quella di mezzo, di metà, dell'equilibrio si adagia dove prima c'era solo buio e spazio vuoto.
Esco. il tempo mi attende, mi studia, si adatta all'umore di un esercito di nuvole, una legione di soli.
Piove, fresco, l'acqua scivola su pelle, armatura e spade. Un bambino corre alle mie spalle, non mi volto per cercarne i tratti.
non ne ho bisogno.
La risata sale piano, vecchia dama di compagnia adolescente, ed è vestita proprio come vorrei fosse vestita lei.
respiro a pieni polmoni l'aria umida, filtrandola tra narici e mente, mentre chiamo a raccolta la compagnia, ripasso le ultime formule, poggio la mano sull'elsa.
Gli altri sono al mio fianco in un istante, chi in silenzio, chi forgiato nella forza del suono: attendiamo tutti.
La mia dama mi guarda. Bellissima. Unica. Indimenticabile. Irraggiungibile.
Complice.
L'ombra copre il cielo, cela la piogga, fende l'aria con la sua massa immane. Lei sfiora soltanto le mie labbra, le sue dita sfiorano la mia fronte. mi sorride negli occhi.
L'ombra è dietro di lei. Lei non si volta a vederne le fattezze.
Non ne ha bisogno.
L'ombra la rapisce, la sradica come un fiore dalla terra incantata. tutti noi estraiamo le nostre armi, nello sguardo di ciascuno degli altri una truce determinatezza.
L'animale possente emette un basso brontolio, come di cascate lontane.
Io sorrido. Non vinceremo l'ombra. Non ora. Non qui.
L'ombra dovrà viaggiare a lungo, dovremo diventare la sua tortura, il suo incubo. La raggiungeremo all'alba, un giorno, nella sua tana oscenamente maestosa e la, solo la, avremo la meglio e la mia dama tornerà tra le mie braccia.
Fino ad allora perderemo. tutti. e ciascuno di noi poco alla volta diventerà più forte, più esperto.
Più saggio o più perso nella propria storia. Il prode prescelto, l'animale possente, il sapiente antico, la magica arma.
qualcuno forse morirà fino alla prossima volta. forse questa volta moriremo tutti.
Questo ora non mi è dato sapere, ma so che non vinceremo ora.
Eppure, ora, combatteremo.
perchè questo è il volere del dio di questa terra.
Ci batteremo in una prima, gloriosa, fugace battaglia per lei.
l'acciaio inizia a scintillare, le magie a sfrecciare nell'aria satura di zolfo. Le fauci della bestia si infiammano di brace rossa.
I suoi occhi cercano me, rabbiosi.
Anche l'ombra sa.
questo è la mia terra, la mia compagnia, la mia ricerca.
La notte cala. inizia tutto nel torpore del sogno.
Inizia.
Questo è il mio volere.