giugullare

il viaggio per cui si parte non è mai il viaggio da cui si ritorna

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detesto gli ingegneri

Tuesday, December 19, 2006

volare o cadere

Che differenza c'è tra volare e cadere, se non nel modo di atterrare?
Questo pensavo prima di conoscerla...

Adesso so. Non è solo quello.
volare è salire verso il cielo.
Cadere no.


chissà se volerò...

Wednesday, December 13, 2006

labbra

leggi le mie labbra
leggile, c'è pioggia
che segna il tempo
parola dopo goccia

cadono verbi
su resti d'aggettivi
cadono nomi
e sembrano cattivi

così, scomposti
nelle pose della morte
di quanto è già detto
e sbarrate ha le porte

a nuovi suoni
senza senso alcuno
che escono silenti
dall'uscio, soli, ognuno

mare da arare. amore

Leggi nel pensiero
Fallo davvero
Troverai il mistero
Troverai il veliero
-
Oscuro
-
Buio, buio, nero
Che galoppa sicuro
Affondando il legno fiero
Nel profondo scuro
-
Quella donna non sa mentire
E questa gente non sa morire
In pace, senza capire
Deve farlo, vuole soffrire
-
Cercare ragioni
Trovare prigioni
Vecchie, polverose magioni
Posa le riflessioni!
-
buio, l’oscuro veliero
naviga lento sincero
trainato dal bue nero
così sciocco e puro
-
da solcare il mare
come fosse da arare
lui non fa che tirare
al resto pensa il signore
-
e l’acqua si apre leggera
avrò arato tanto prima di sera
sarà un buon raccolto in primavera
con questa terra sincera
-
ma non si volta a guardare
non la vede ricolmare
ciò che ha dato, ritirare
chi ha avuto, deve sempre dare
-
S’agita la vela
Lei dorme da sola
Vola, il legno vola
Sulle sue ali di tela
-
Sta arrivando il veliero,
preparati, guerriero
ma non sentirti fiero
arriva, e nulla è più sicuro.

luce forte

In questo istante
Che lento aleggia
Come profumo rovente
Di caffè e pioggia

Guardo fuori dalla reggia
Ch’è l’universo mio dentro
Poso sguardi nella spiaggia
Infinita, senza un centro

Spiaggia di tempo e idee
Macinati come sabbia fine
Da frasi di vecchie parche dee
Sedute appena oltre confine

Di ciò che capisco chiaramente
Senza dubbi ne ombre confuse
Che invece affollano la mente
Come vecchi biglietti di scuse

In quella spiaggia senza pace
Io ritrovo quella luce forte
Come un ricordo che piace
Mi scalda, aprendo le porte

A ciò che sono e cerco
Ho paura, certo, è così bella
In quella luce io m’immergo
E volo, nella mia stella

Sunday, December 10, 2006

...ci son dentro...

"And I find it kind of funny
I find it kind of sad
The dreams in which I'm dying
Are the best I've ever had
I find it hard to tell you
'Cos I find it hard to take...

When people run in circles
It's a very, very Mad World"

"e io lo trovo in qualche modo divertente
lo trovo in qualche modo triste,
I sogni in cui sto languendo
sono i migliori che ho mai avuto.
Io trovo così difficile dirtelo
perchè faccio fatica io stesso ad accettarlo...

Quando la gente corre in cerchio
è un mondo molto, molto folle"

sto davvero correndo in cerchio. Non posso avere una direzione: non posso andare avanti, se tu non mi segui, e non posso fuggire, finchè non so di non poterti avere.
Il sogno che mi tiene prigioniero è davvero il più bello che abbia mai fatto. Proprio per questo può uccidermi.
Il mio sogno sei tu...

Wednesday, December 06, 2006

ambra...

You cant always get what you want
But if you try
sometimes well
you might find
You get what you need ...

caramela


Per mi la pi bela
sensa esagerè
na caramela
che vanta nen scartè
guai a chi la tuca
rasunria pì
da cula buca
bamblunava mi ...
L 'ünic amis
cul cu sa tut
cul che u t fà ra susta quand el temp u r'è pi brut
el cunfident
cul cu smia cuntent
anche quande a s'ennamurava del prim deficient ...
E mai ed mi
che vniva mat
a j'eisa mac tnime lì
cume es tena en gat
e chila a ru sava
e an campava via
en sel pi bel d'na festa
an sarava a gerusia
L 'ünic amis
cul cu sa tut
cul che u t fà ra susta quand el temp u r'è pi bru
tel cunfident
cul cu smia cuntent
anche quande a s'ennamurava del prim deficient ...
_
testo copyright dei Tre Lilu

Tuesday, December 05, 2006

caduta libera, libera nos


mi ero ancorato bene, ve lo giuro.
Le avevo anche provate, quelle maledette catene...e avevano tenuto.
Nessuno, da La Fuori, poteva disarcionarmi dalle mie certezze. Dal mio razionale quotidiano.

Mi ero ancorato bene. E ho abbassato la guardia. O meglio, ho finito con l'abituarmi a sopravvireve, a resistere, a superare emozioni come macchine lente in autostrada.

Mi ci sono abituato. Mi son sentito sicuro, ogni volta che le nuvole si allontanavano all'orizzonte e le mie perfette catene avevano tenuto.
Nessuno, La Fuori, avrebbe potuto spezzarle.

Poi, la fregatura.
Questa vita ti inganna, è una maestra nel farlo: è paziente, è silenziosa; si quieta come un albero accarezzato dal vento. Ti diventa amica, ti si avvicina. Si veste con pochi colori, tutti pallidi, come un eterno ultimo giorno d'inverno. "ci sarà primavera, amico mio, e anche tu dovrai uscire allo scoperto. ma non oggi. non ancora" pare prometterti mentre si avvicina sempre più.

E tu tiri le tue catene, mollemente, così, tanto per vedere se reggono. Ma non ti preoccupi: quei colori li conosci, così pallidi non possono abbagliare gli occhi dell'anima.
Non possono farti male.

Così la lasci avvicinare.

E così ho fatto. L'ho lasciata avvicinare. con quei colori...
E adesso sono in caduta libera. Non so verso dove, non so se atterrerò mai, se mi schianterò in volo.
Se i sogni possono diventare realtà senza perdere le ali.

Ma in ogni caso Lei mi a fregato. Nessuno La Fuori avrebbe mai potuto spezzare le catene che ora pendono, distrutte, attorno a me.
Nessuno poteva spezzarle.

Ma qualcuno poteva convincere me a romperle.
E ora sono libero. anche di cadere.

di nuovo.

Monday, December 04, 2006

amen ofi quarto

il titolo non c'entra niente. Dovevo dare un titolo: da amen ad amenofi il passo è breve.
Per il resto continua l'allegra confusione mentale (e non solo quella) ma incomincio ad apprezzarla quanto un pupazzo di neve apprezza una bufera. Sarà caotica, ma è pur sempre vita.

Sono in equilibrio precario (al solito) ma a differenza del passato mi preoccupo meno di eventuali cadute e più del buon vino. Meglio un guascone ubriaco che una statua di cera.

Almeno spero.

Per il resto, posto che il "Cortese Lettore" sia giunto fin qui nella lettura, posso proseguire sufficentemente sereno nel mio delirio serale.
Amici miei, se siete arrivati fin qui a leggere il mio niente, vuol dire in questo momento proprio non avete altro da fare. Ergo, perchè preoccuparmi di interessarvi, quando fate tutto voi?


(bicchiere di vino)

Ok. fase due del delirio.

fino a che punto si può spingere l'ostinazione nella lettura?
Faccio un esempio. Voi state ancora leggendo. è un fatto intrinseco.
Perchè se siete arrivati fino a questo punto non ha senso che smettiate ora, siete parti in causa.
"se smetto cosa mi perdo?"
"so che non si sta dicendo niente, ma se non proseguo come faccio ad esserne certo?"

certezze, amici, certezze. ci uccideranno.
Ma tant'è, continuiamo.
Ci siete ancora?

Lo sapevo.
Altri se ne sarebbero andati. Altri, ma non VOI.
Bravi, seguaci del nulla, proseliti del forse incondizionato, romantici inguaribili.
Bravi.

A che domanda eravamo arrivati?

Ecco un bivio. da una parte c'è la conclusione dell'intero capitolo. Dall'altra vi si apre una fuga veloce. Mollare tutto ad un passo dalla fine e non saper mai dove volevo andare a parare.

Deciso?
no?

Ancora qui?
Vi adoro.

come potrei finire? ah, ecco una domanda interessante: che ore sono?

Gente, vi rendete conto? grazie alla forza del legame che si è stretto tra di noi abbiamo creato, di fatto, il primo orologio testuale. Bellissimo.
Non esiste un'ora in cui si sia certi che nessuno legga mai questo articolo. Ergo, teoricamente non c'è nessuna ora che la risposta alla mia domanda non possa segnare.

Il primo orologio testuale. Globale.

Fooorte!
Facciamo così. smettiamola qui. Torniamo alle nostre vite, prima che loro tornino al mittente.
E se proprio volete lasciare una risposta a questo articolo, scrivete l'ora in cui l'avete letto.
Saprò a che ora i pazzi sono in giro!