giugullare

il viaggio per cui si parte non è mai il viaggio da cui si ritorna

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detesto gli ingegneri

Tuesday, November 29, 2005

giugullare

Giugullare.

un tempo, più di un anno fa, ho tirato in ballo questo nome, questo angolo di nulla dedicato, questo blog.
Avevo un'idea chiara in testa del perchè stavo facendo questa cosa, il che (l'avere l'idea chiara) come spesso accade si è dimostrato un errore. L'idea è cambiata, io son cambiato, il mondo è rimasto lo stesso.
Adesso son qua, l'una di notte del 29 novembre dell'anno di nostro signore 2006, a risrivere il perchè di quel nome.

Perchè? perchè ho le idee così totalmente confuse, ingarbugliate, colorate che, forse, è la volta buona.

Giugullare. Giullare e Giugulare.
Riso, deriso, mascherato il giullare. Vitale, indispensabile, vulnerabile la vena maestra.

La vita e così. Ti travolge, ti spiazza, ti sostiene, ti mente. Ti uccide e ti fa sentire in paradiso.
Puoi tentare di controllarla, di sentirne il battito, di proteggerla, e troverà lo stesso il modo per sfuggire al tuo controllo. Puoi mentirle, scherzarci su, far finta che non sia tua "quella" vita, e lei per un pò potrà anche farti credere di giacere nel tuo letto alle tue regole.

Poi un mattino ti sveglierai e sarai nuovamente costretto ad affrontarla.

Giugullare per me vuol dire questo. Questo ad altro ancora che però non so esprimere (riuscissi a dire tutto avrei le idee chiare, no?).

Ho tirato fuori giugullare dall'armadio e l'ho messo sulla finestra per me, per fargli prendere un pò d'aria prima di indossarlo. Se la mia finestra sporge sulla vostra strada e vi fermate a guardar dentro, spero che quello che vedrete non vi rovini troppo il cammino, anzi...

...ma, in fondo, francamente, non è che me ne freghi poi così tanto.

buon viaggio, gente. e ricordate due cose:
la vita è una sola, vivetela.
se non vi piace, non preoccupatevi: la vita è una malattia incurabile, ma non è permanente.

Sunday, November 27, 2005

nebbie

Nebbie. Stamattina milano era vestita con un serioso, indistinto completo grigio.
Ieri lei ha fatto uno squillo sul cellulare.
Stamattina le macchine incolonnate stonavano quanto una serie di bottoni di pagliaccio sul vestito di un funerale. La nebbia tentava di cancellare le tracce di questo inizio lunedì. In realtà sembrava solo una grande tela in cui appiccicare pensieri da colazione. Senza importanza.
Ieri lei non ha risposto al mio messaggio.
Stamattina sono scivolato dentro l'ufficio come una busta chiusa dentro la cassetta delle lettere. Tra pubblicità, multe e bollettini.
So già che oggi nessuno avrà interesse ad aprire quella busta per vedere cosa contiente. E non mi dispiace particolarmente.
Ieri è una parola che appartiene al passato.
Lei non ancora
Stamattina la fotocopiatrice ha ripreso a stampare giornate. E nessuno si accorgerà di quell'albero caduto in mezzo alla foresta.
Silenzioso.
Nella nebbia.

Thursday, November 24, 2005

sassi.

non ho ben chiaro cosa verrà fuori da questo esperimento. Ma d'altronde anche l'altra cosa che sto facendo (vivere) è abbastanza sperimentale.

quindi...

Procediamo per prove ed errori.
e gettiamo il primo sassolino, vedendo se diventerà una frana.

Ci sono?

Si, direi di si.

E questo è già un inizio.