giugullare

il viaggio per cui si parte non è mai il viaggio da cui si ritorna

Name:

detesto gli ingegneri

Friday, January 11, 2019

il muro e l'illuso

il muro davanti all'uomo era immerso nel buio. una lama d'ombra che dichiarava senza mezzi termini un muro invalicabile.
l'uomo, infatti, era fermo. I piedi ad appena un nulla dall'ombra, immobili. Sembravano rassegnati a non muoversi più, come avessero avuto consapevolezza che il loro ultimo vero passo fosse già passato, e non ci sarebbe più stato in futuro.
anche le mani dell'uomo non osavano varcare l'ombra; si muovevano come rondini attorno ad un tetto, in lenti cerchi vuoti.
l'uomo stava parlando al muro. L'uomo sapeva tutto di quel muro, lo conosceva intimamente, lo aveva visto crescere, diventare forte.
L'uomo stava parlando di come fosse facile confondere la forza con il distacco, con l'indifferenza.
La sua tesi, a cui il muro nell'ombra rispondeva con cocciuto silenzio, era che non fosse la forza a tenere in piedi quel muro. Semplicemente, era l'assenza di ogni sentimento, emozione, desiderio.


"tu non Mi desideri, non hai bisogno di Me, non Ti senti mancare qualcosa se non ci sono. per questo non potrò mai vincerti. non riuscirò mai a buttarti giu'...vero?"
Quel "vero" potrebbe dirci molte cose su quell'uomo: una molto semplice era la sua speranza di essere contraddetto, smentito.
I muri, però, non sono famosi per la dialettica, e anche quello restò zitto.
Impietrito, potremmo dire.


Le dita dell'uomo accarezzavano il bordo dell'ombra. sembrava aspettassero un invito ad entrare.
I suoi occhi invece erano fissi su un punto ben preciso. Non aveva più bisogno di guardare, sapeva benissimo dove era il muro nascosto dal buio, e questo gli bastava per vederlo.
l'uomo restò fermo, in piedi, di fronte al buio ancora a lungo.
Parlò al muro dei suoi sentimenti.
gli raccontò le sue emozioni, le sue paure. Cercò di farsi grande attraverso la descrizione dei suoi successi, senza riflettere che qualunque cosa avesse fatto in precedenza, per quanto grande fosse stata, lo aveva comunque portato ad essere in piedi davanti ad un muro.
Potremmo definirlo non un risultato eccelso.


L'uomo provò anche a fingersi arrabbiato, ma la rabbia non ha valore per chi non ti teme, e provò a fingersi disinteressato, ma nessuno si accorge dei tuoi sguardi se non ti vede nemmeno.


Infine l'uomo si voltò. con passi incerti, sperando di essere richiamato, supplicando di sentire anche solo un sussurro alle sue spalle, iniziò ad allontanarsi dal muro nell'ombra.


Nell'ombra, il muro sospirò di sollievo.
finalmente silenzio.





Wednesday, January 09, 2019

tornare a casa

non so più tornare a casa
non è buio, la strada non è tortuosa
eppure
non so più tornare a casa

forse non so più dov'è casa
forse non so più dove sono io
quel che so
e che non so più tornare a casa

non so più nemmeno camminare
so muovere i piedi, fare passi
ma camminare è tutt'altro affare
rispetto al calpestare sassi

le strade son tutte uguali
portano altrove, ma tanto vale
restar fermi, tali e quali
se non ha sapore nemmeno il sale

non so più tornare a casa
è un peccato, l'idea era bella
ma la mente è tabula rasa
e nel cielo manca la stella