frammento 16 l'anima e dio
“non posso fare un dialogo da solo”
“puoi”
“no. Non posso. E anche potessi non sarebbe corretto. Ci sei? Allora parlami”
“sto parlandoti”
“questo non è parlarmi. Non sono parole. Sono cartelli stradali a non procedere oltre”
“lo dici tu”
“e di qualcosa tu, allora. Qualcosa di diverso e con più di tre parole in croce”
“non sono bravo a parlare. Lo sai. Mi mette a disagio”
“e cosa credi? Che io sia a mio agio con te così? Ti do così tanto fastidio?”
“perché dici questo?”
“credi che io nn sia capace di giocare al tuo gioco? Perché Tu non dici il contrario?”
“perché voglio capire cosa ti passa per la mente”
“dovresti già saperlo. Se mi conosci come dici di conoscermi”
“ti conosco. Ma conoscerti e capirti non sono sempre la stessa cosa”
“piantala di giocare con le parole. È…arido”
“non gioco. Non gioco mai. Solo…è così faticoso”
“che cosa? Capirmi?”
“in parte. In parte accettare che tu sia così diverso da me. O da come ti immaginavo”
“anche tu lo sei. Eppure continuo a cercarti”
“forse la differenza fra noi è li”
“tu non mi cerchi? È questo che vuoi dire?”
“io non ho bisogno di cercarti”
“e se io invece avessi bisogno che tu mi cercassi?”
“…o hai bisogno dell’idea che io ti cerchi?”
“entrambe, ma se so che è solo un’idea, perde tutto il suo valore”
“il che è triste. Se accetti solo le idee supportate dalle prove, non cambierai mai nulla. Tutto resterà uguale nella tua vita”
“certo. Comoda come risposta. Se accetto ogni idea senza prove, le prove perdono valore. Peccato siano la parte che dimostra che una cosa esiste”
“al solito vai a parare sulle prove.
“al solito tu le rifiuti”
“io non accetto la tua esistenza solo perché ne ho la prova”
“io accetto la tua anche senza averne”
…
Senza dubbi esiste una sola certezza. Il dubbio è il seme di tutte le altre.
“puoi”
“no. Non posso. E anche potessi non sarebbe corretto. Ci sei? Allora parlami”
“sto parlandoti”
“questo non è parlarmi. Non sono parole. Sono cartelli stradali a non procedere oltre”
“lo dici tu”
“e di qualcosa tu, allora. Qualcosa di diverso e con più di tre parole in croce”
“non sono bravo a parlare. Lo sai. Mi mette a disagio”
“e cosa credi? Che io sia a mio agio con te così? Ti do così tanto fastidio?”
“perché dici questo?”
“credi che io nn sia capace di giocare al tuo gioco? Perché Tu non dici il contrario?”
“perché voglio capire cosa ti passa per la mente”
“dovresti già saperlo. Se mi conosci come dici di conoscermi”
“ti conosco. Ma conoscerti e capirti non sono sempre la stessa cosa”
“piantala di giocare con le parole. È…arido”
“non gioco. Non gioco mai. Solo…è così faticoso”
“che cosa? Capirmi?”
“in parte. In parte accettare che tu sia così diverso da me. O da come ti immaginavo”
“anche tu lo sei. Eppure continuo a cercarti”
“forse la differenza fra noi è li”
“tu non mi cerchi? È questo che vuoi dire?”
“io non ho bisogno di cercarti”
“e se io invece avessi bisogno che tu mi cercassi?”
“…o hai bisogno dell’idea che io ti cerchi?”
“entrambe, ma se so che è solo un’idea, perde tutto il suo valore”
“il che è triste. Se accetti solo le idee supportate dalle prove, non cambierai mai nulla. Tutto resterà uguale nella tua vita”
“certo. Comoda come risposta. Se accetto ogni idea senza prove, le prove perdono valore. Peccato siano la parte che dimostra che una cosa esiste”
“al solito vai a parare sulle prove.
“al solito tu le rifiuti”
“io non accetto la tua esistenza solo perché ne ho la prova”
“io accetto la tua anche senza averne”
…
Senza dubbi esiste una sola certezza. Il dubbio è il seme di tutte le altre.
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