frammento 5: orari di chiusura
Non ci potevo credere: mi aveva sbattuto fuori!
"fottuto bastardo" dissi alla porta chiusa, al legno che la componeva, all'albero che era stato, e alla noce figlia di buona donna che ancora prima si era messa in testa di metter giù radici.
La mia bocca mi seguì come meglio poteva in quella sentenza, anche se quello che uscì dopo essere passato al vaglio della lingua fu più o meno "ffffftutobstdooo".
Ok ero un po ubriaco.
Azzo me ne fregava di quello che era uscito, per quello che poteva capire una fottuta porta.
"orario di chiusura. smamma" e bum, come l'ultimo dei deficenti mi ero trovato per strada.
Fissai ancora la porta con aria truce. Lei mi fissò di rimando, immobile.
Io la fissai ancora. poi provai ad alzarmi con tutta la dignità di un uomo con la mia dignità.
Orario di chiusura.
bha. "ecco bravo, bravissimo. fffregatene dei miei problemi. Ma i miei ffffottuti soldi ti sono piasciuti, bssstardo!" bene. il mio orgoglio poteva essere fiero. o qualcosa del genere.
Così partii a piangere.
Lunghe, copiose, merdose lacrime mi sprizzavano dagli occhi come fuochi d'artificio dietro un condominio. "merda. merdissima"
sia chiaro, vi sto raccontando tutto questo non per frignare. son morto quindi non me ne frega più tanto.
ma, buondio, qualcuno deve capire che non e' mica giusto quello che mi è capitato!
Dov'ero? Lacrime! si, lacrime. suona bene. Ad un fracco di uomini non piace piangere, e poi gli viene il cancro alle palle. Bhe, a me non sarebbe venuto (tra parentesi, vaffanculo, non ho avuto il tempo di darmi torto su questo. chiusa parentesi) perchè io piangevo, tutte le volte che mi sembrava sufficentemente meschino farlo.
Succedeva più o meno così: iniziavo a immaginarmi in terza persona, con un impermeabile stile bogard, una musica stile "none of us are free", la scena scivolava lentamente nel bianco e nero e le lacrime arrivavano.
Cazzo. che bel copione.
Stasera mi sembrava la serata giusta per quel film.
Lei mi aveva lasciato. la mia anima gemella. e avevo pure perso il lavoro.
no, scherzo, non è vero. Nemmeno del lavoro.
niente di così serio.
Avevo solo visto un angelo. Giuro.
E quel gran bastardo aveva detto che stasera sarei morto.
Vaffanculo.
son pure ateo.
"fottuto bastardo" dissi alla porta chiusa, al legno che la componeva, all'albero che era stato, e alla noce figlia di buona donna che ancora prima si era messa in testa di metter giù radici.
La mia bocca mi seguì come meglio poteva in quella sentenza, anche se quello che uscì dopo essere passato al vaglio della lingua fu più o meno "ffffftutobstdooo".
Ok ero un po ubriaco.
Azzo me ne fregava di quello che era uscito, per quello che poteva capire una fottuta porta.
"orario di chiusura. smamma" e bum, come l'ultimo dei deficenti mi ero trovato per strada.
Fissai ancora la porta con aria truce. Lei mi fissò di rimando, immobile.
Io la fissai ancora. poi provai ad alzarmi con tutta la dignità di un uomo con la mia dignità.
Orario di chiusura.
bha. "ecco bravo, bravissimo. fffregatene dei miei problemi. Ma i miei ffffottuti soldi ti sono piasciuti, bssstardo!" bene. il mio orgoglio poteva essere fiero. o qualcosa del genere.
Così partii a piangere.
Lunghe, copiose, merdose lacrime mi sprizzavano dagli occhi come fuochi d'artificio dietro un condominio. "merda. merdissima"
sia chiaro, vi sto raccontando tutto questo non per frignare. son morto quindi non me ne frega più tanto.
ma, buondio, qualcuno deve capire che non e' mica giusto quello che mi è capitato!
Dov'ero? Lacrime! si, lacrime. suona bene. Ad un fracco di uomini non piace piangere, e poi gli viene il cancro alle palle. Bhe, a me non sarebbe venuto (tra parentesi, vaffanculo, non ho avuto il tempo di darmi torto su questo. chiusa parentesi) perchè io piangevo, tutte le volte che mi sembrava sufficentemente meschino farlo.
Succedeva più o meno così: iniziavo a immaginarmi in terza persona, con un impermeabile stile bogard, una musica stile "none of us are free", la scena scivolava lentamente nel bianco e nero e le lacrime arrivavano.
Cazzo. che bel copione.
Stasera mi sembrava la serata giusta per quel film.
Lei mi aveva lasciato. la mia anima gemella. e avevo pure perso il lavoro.
no, scherzo, non è vero. Nemmeno del lavoro.
niente di così serio.
Avevo solo visto un angelo. Giuro.
E quel gran bastardo aveva detto che stasera sarei morto.
Vaffanculo.
son pure ateo.
2 Comments:
mi piace la tua roba.. ma tu chi sei???
sapessi risponderti a questa domanda, probabilmente non sarei me :-)
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