giugullare

il viaggio per cui si parte non è mai il viaggio da cui si ritorna

Name:

detesto gli ingegneri

Sunday, December 13, 2020

fidati, come fai a non fidarti
non nascondo nulla che non sia già nascosto
non c'è nulla che non possa darti
a parte ciò che ho già riposto


continui a chiedere conferme
ma le certezze sono fatte di pietra
hanno valore per costruir caserme
e rassicurare gente troppo tetra


giuro che son pieno di rimpianti
e non ho seguito la mia strada
ma amen, guardiamo avanti
e accada quel che accada


luna

 

Ho vissuto sulla luna

quanto tempo, amica mia

ho spiegato alla sfortuna

di averti confuso con poesia


ho vissuto lontano dal mondo

ripercorrendo vecchi sentieri

i tuoi passi, echi sullo sfondo

dicevano nella tua assenza che c'eri


ed è vero, sai, anima mia

che il ricordo vince su chi è presente

non vince chi rimane ma chi va via

non sbaglia mai chi c'è solo nella mente


ho vissuto sulla luna

ho camminato nella cenere del tempo

ascoltando storie, inventandone una

che mi tenesse in piedi, ti lasciasse scampo


ora quella storia ha preso il mio posto

non mi sento perso, ma se mi cerco mi sposto

sono un albero caduto nel bosco

se ho fatto rumore, nessuno ha risposto


ho lasciato sulla luna me stesso

è bello sapere che mi guardo da lontano

anche se mi domando dove sono adesso

dalla luna nessuno risponde al richiamo


e così deve essere amica mia

se così deve essere così sia

così deve essere anima mia

il confonderti con la poesia

Thursday, February 21, 2019

vorrei voglio volevo

c'è un tempo del vorrei
uno del voglio, uno del volevo
c'è un tempo che non passa senza lei
resta fermo, senza sollievo


un tempo sospeso, fatto di nulla
in cui galleggiare tra il silenzio e il detto
in cui l'anima si spegne, vuota culla
coperte ancora calde di un altro letto


credevo che il peggio fosse il vorrei
fatto di frasi forti solo a metà
in cui i ricordi diventano rei
e le voci cambiano con l'età


ma è nulla confronto al volevo
quella fiamma spenta dipinta sul muro
utile come un pugno rivolto al cielo
il passato è il tempo più duro

Friday, January 11, 2019

il muro e l'illuso

il muro davanti all'uomo era immerso nel buio. una lama d'ombra che dichiarava senza mezzi termini un muro invalicabile.
l'uomo, infatti, era fermo. I piedi ad appena un nulla dall'ombra, immobili. Sembravano rassegnati a non muoversi più, come avessero avuto consapevolezza che il loro ultimo vero passo fosse già passato, e non ci sarebbe più stato in futuro.
anche le mani dell'uomo non osavano varcare l'ombra; si muovevano come rondini attorno ad un tetto, in lenti cerchi vuoti.
l'uomo stava parlando al muro. L'uomo sapeva tutto di quel muro, lo conosceva intimamente, lo aveva visto crescere, diventare forte.
L'uomo stava parlando di come fosse facile confondere la forza con il distacco, con l'indifferenza.
La sua tesi, a cui il muro nell'ombra rispondeva con cocciuto silenzio, era che non fosse la forza a tenere in piedi quel muro. Semplicemente, era l'assenza di ogni sentimento, emozione, desiderio.


"tu non Mi desideri, non hai bisogno di Me, non Ti senti mancare qualcosa se non ci sono. per questo non potrò mai vincerti. non riuscirò mai a buttarti giu'...vero?"
Quel "vero" potrebbe dirci molte cose su quell'uomo: una molto semplice era la sua speranza di essere contraddetto, smentito.
I muri, però, non sono famosi per la dialettica, e anche quello restò zitto.
Impietrito, potremmo dire.


Le dita dell'uomo accarezzavano il bordo dell'ombra. sembrava aspettassero un invito ad entrare.
I suoi occhi invece erano fissi su un punto ben preciso. Non aveva più bisogno di guardare, sapeva benissimo dove era il muro nascosto dal buio, e questo gli bastava per vederlo.
l'uomo restò fermo, in piedi, di fronte al buio ancora a lungo.
Parlò al muro dei suoi sentimenti.
gli raccontò le sue emozioni, le sue paure. Cercò di farsi grande attraverso la descrizione dei suoi successi, senza riflettere che qualunque cosa avesse fatto in precedenza, per quanto grande fosse stata, lo aveva comunque portato ad essere in piedi davanti ad un muro.
Potremmo definirlo non un risultato eccelso.


L'uomo provò anche a fingersi arrabbiato, ma la rabbia non ha valore per chi non ti teme, e provò a fingersi disinteressato, ma nessuno si accorge dei tuoi sguardi se non ti vede nemmeno.


Infine l'uomo si voltò. con passi incerti, sperando di essere richiamato, supplicando di sentire anche solo un sussurro alle sue spalle, iniziò ad allontanarsi dal muro nell'ombra.


Nell'ombra, il muro sospirò di sollievo.
finalmente silenzio.





Wednesday, January 09, 2019

tornare a casa

non so più tornare a casa
non è buio, la strada non è tortuosa
eppure
non so più tornare a casa

forse non so più dov'è casa
forse non so più dove sono io
quel che so
e che non so più tornare a casa

non so più nemmeno camminare
so muovere i piedi, fare passi
ma camminare è tutt'altro affare
rispetto al calpestare sassi

le strade son tutte uguali
portano altrove, ma tanto vale
restar fermi, tali e quali
se non ha sapore nemmeno il sale

non so più tornare a casa
è un peccato, l'idea era bella
ma la mente è tabula rasa
e nel cielo manca la stella


Wednesday, October 31, 2018

Piove,
piove sempre quando parliamo
non è che sia poi così brutto
quando quel che dici è ti amo

ma da troppo tempo è solo pioggia
quel che sento nella tua voce
parole dette goccia a goccia
maria al legno della croce

piove,
piove sempre dolce amore mio
ma non può essere solo cielo nero
pensa che bello può essere un addio
se toglie un velo verso il cielo

poi da troppo tempo tarda il riso
sulla tavola imbandita del tuo viso
quindi nessun rancore se ti vuoi alzare
piove, questo non è un tempo per aspettare

ed un giorno potrai dire d'avermi conosciuto
oppure non dir niente di me a nessuno
se questo ti potrà esser d'aiuto
io accetto tutto, il detto e il taciuto

piove,
piove e di che parliamo?
Dammi un bacio, dammi la mano
che dici, piove, c'è ne andiamo?

Sunday, April 29, 2018

come la pioggia




Piccola mia tu aspetti il tuono
Un fulmine a ciel sereno
Che porti qualcosa di buono
O che ti porti via, almeno



Tu attendi l’uragano
Che ti strappi da terra e dai pensieri
Che ti avvolga, ti prenda per mano
E ti parli di chi sei, non di chi eri



Non la pioggia che sussurra piano
La pioggia che accarezza la pelle
Ragazza, come ti sembra strano
Che la pioggia porti le stelle



Piccola mia chiedi i fulmini al cielo
Che esplodano illuminando la notte
Che ti indichino dove spiccare il volo
Liberando la mente dalle sue lotte



corri aspettando un mare mosso
Che ti faccia sentire senza peso
Che ti sollevi da questo silente fosso
In cui hai posato il tuo cuore arreso



Non la pioggia che rinfresca le sere
Dolcemente, come sguardi rubati
che le parole rendono mere
E rubano il verde all’erba dei prati



Eppure, piccola mia, ormai lo sai
È la pioggia leggera che ti parla piano
È lei a cui offri sussurrando i tuoi guai
E che ti protegge nella sua mano



Quella mano fatta di piccoli pensieri
Di gesti accennati, come gocce tra le foglie
In questa pioggia fatta di fantasie e desideri
E di tutte quelle cose che la realtà ti toglie



Piccola mia che paura ti fa ora la pioggia
Seduta di fronte a te con l’aria stanca
Che ti ha conosciuto, goccia dopo goccia
E che resta fuori, finchè sarà il ricordo che manca


mentre tu la guardi dalla finestra chiusa
appoggiando una mano piano sul vetro
lo stesso vetro su cui la pioggia si posa
ma dall'altro lato, un passo indietro


e non aprirai la finestra alla pioggia
dentro c'è casa, e l'hai costruita per anni
mattone su mattone, come io goccia su goccia
se lasci entrare la pioggia può far danni


e non aprirai la porta per uscire allo scoperto
fuori c'è un mondo fatto di fantasie
curiosità sussurrate e cielo aperto
potresti perderti correndo tra le sue vie


che lusso potersi perdere, smettere di pensare
che illusione pensare di lasciarsi andare
attorno a te c'è casa, da custodire
fuori illusioni di un mondo che può mentire


e con la dolcezza di un bacio, lentamente
la tua mano stacchi dal vetro
fuori piove, ma non nella tua mente
e quella mano non tornerà indietro


fuori piove, chi lo sa chi sa e chi si mente
ma quella mano non tornerà indietro








Wednesday, October 18, 2017

bb

Bambolina bambolina,
perchè corri via?
C'era un tempo in cui sognavi
grandi cose, voli e poesia

bambolina bambolina
perchè corri via?
C'era un tempo in cui amavi
con l'intensità della follia

ora il tempo è cambiato
ora il vento si è placato
ora muore ciò che è nato
e nei tuoi occhi ciò che è stato è stato

bambolina bambolina
sei mai stata mia?
Cos'era il tempo in cui credevi
fossi l'ala per volare via

bambolina bambolina
questo silenzio è colpa mia?
Vedo ombre dov'era il sole
e di te  solo la melodia