giugullare

il viaggio per cui si parte non è mai il viaggio da cui si ritorna

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detesto gli ingegneri

Monday, January 12, 2009

fuga in sol

Splendeva luce, in silenzio mia
Mentre il mondo volava via
Vedevo il tempo lento passare
Cercavo un modo per capire

Per capirti, mentre la gabbia scendeva
Fra noi, specchio di adamo ed eva
Dividendo le vite, dentro e fuori
vento dei prati strappa petali ai fiori

passa un minuto, e passa invano
il vuoto mi parla, mi prende per mano
sto al gioco, tanto ti amo
resto solo, non sapevi chi siamo

la sera si colora di viola
mi lasci, vuoi colorarti da sola
resto fermo, mi sento distante
così il cavallo si mangiò il fante

aspetto in silenzio la proposta di Dio
il disco zoppica, sembra un addio
la candela si spegne, accesa da due lati
la cera cola su ricordi sbagliati

bacio una foto, picchio il muro
lui ride, sa già chi è il più duro
bacio una bottiglia, cercando oblio
è il modo giusto, lo trovo anch’io

trovo mille modi per ferire
mille occasioni per morire
non trovo il senso, in verità
ripeto ancora, chi vivrà vedrà

ma davvero voglio vedere?
Prendere il volo e non tornare?
La vita parla in molti modi diversi
Torno a far parte del popolo dei persi

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