giugullare

il viaggio per cui si parte non è mai il viaggio da cui si ritorna

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detesto gli ingegneri

Monday, January 12, 2009

la strada (sempre più lunga)

Capo chino e pugni chiusi
Passò quell’uomo
Coperto di gusci e ricordi
Mordi cane, mordi

Piegando le spalle
Passò il soldato
Lunga la strada stretta la via
Della sua malinconia

Chinando lo sguardo
Passò l'indeciso
Pieno di progetti per il futuro
E oggi niente di sicuro

passò un poeta
con grandi lenti colorate
svanì con un ultimo sorriso
potrei giurare di non averlo ucciso

passò pure un saggio
blaterando malignità su poesia
sulle emozioni, sull'anima e dio
ora è con il poeta, ve lo giuro io

passorono le emozioni
giovani ragazze fatte di luce
chiusi gli occhi con una mano
quando li riaprii, erano già lontano

fiero e Petto in fuori
Passò il dottor peccato
Poi, appena passato
Brontolò, “come, già finito?”

Passò il ricordo
foto di emozioni sotto braccio
E neanche un vestito addosso
Nudo e crudo fino all’osso

passò la menzogna
dicendo ciò che volevi sentirti dire
ognuno la seguì, ognuno a suo modo
chi finì ricco, chi al collo un nodo

non passò il rancore
eran tutti fermi li ad aspettare
giovani, vecchi, santi e cercaguai
ma è tutto inutile, lui non passa mai

Passò anche il tempo
lui si limita a passare
Passò e non diede scampo
Al grano e a chi aveva il campo

Passai anch’io
Capo chino e pugni chiusi
Ma non mi accorsi di passare
eppure non avevo niente da fare

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