giugullare

il viaggio per cui si parte non è mai il viaggio da cui si ritorna

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detesto gli ingegneri

Monday, January 12, 2009

ladre

ra nuvole rosa e nere, spiove
Il cielo intero, acceso, si muove
Accanto all’uomo lei cammina
La luce dell’alba si avvicina

L’acqua a terra guarda in alto
Non ci sarà un altro grande salto
L’acqua a terra trema un poco
L’ha sfiorata il vento, forse per gioco

Il bambino guarda serio sua madre
Affronterà chi ha portato via suo padre
Vorrebbe dirle con voce quasi dura
Che quella morte non gli fa paura

Tra nuvole spente e accese, spiove
Sotto le nuvole, quante cose nuove
L’uomo suo a lei piano si avvicina
Si schiude come un fiore la mattina

L’acqua a terra se ne sta andando
L’erba a terra sta ricrescendo
Diventerà alta, giocherà le sue carte
Nel vento sarà mare, noi le sue barche

Il bimbo fissa serio l’angolo scuro
Il suo angelo vicino lo rende sicuro
E poi, la luce è accesa poco più in la
L’aveva accesa quel qualcuno chiamato papà

Tra le nuvole e i grandi sogni, spiove
Lì, nel mezzo, nulla si muove
La mano dell’uomo stringe quella di lei
La pioggia lava ciò che non sei

Il sole splende sui campi di fuoco
Il grano già giallo, sarà d’oro tra poco
Verrà la raccolta, i forni da scaldare
Sarà nuovo pane, pronto da spezzare

Il bimbo crescerà, in ogni domani
Lei ci sarà, nel cuore e nelle mani
Resteranno paure, di notte come ladre
Nasceranno figli, lui sarà padre

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