giugullare

il viaggio per cui si parte non è mai il viaggio da cui si ritorna

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detesto gli ingegneri

Wednesday, April 05, 2006

Arrivarono i poeti

La poesia venne dopo
Prima ci fu il fuoco

Quando tutto fu bruciato
Si disse, che peccato

E arrivarono i poeti
Promettendosi profeti

promisero sbocciar di cuori
Piantando semi futuri fiori

Parlarono di nuova, vera vita
Incrociando belle, pallide dita

Perché, dissero convinti
Ciò che separa perdenti da vinti

È un po’ di sano cinismo
Utilizzato con poetico tempismo

Arrivarono i poeti
Senza dio, ma come preti

Aprite il vostro cuore
Svelate il dolce dolore

Forse nel peccato non c’è poesia?
Allora forza, che volete che sia

Confessate, che maturate
Confessate gente, confessate

Arrivarono i profeti
e Fummo tutti quanti lieti

Con un mondo in rovina
E nessuna moglie in cucina

Le loro parole erano guanti
Con cui carezzare i nostri pianti

I loro versi fulgide stelle
per illuminare le nostre stalle

le nostre giornate buie senza scopo
se non dar la caccia a qualche topo

tra le macerie di un’esistenza
fatta di tanta fame e poca coerenza
arrivarono i poeti

e, ribadisco, fummo lieti

li mangiammo lentamente
ringraziando forte il dio vivente

Per quella loro presenza piena
nella nostra ultima cena

2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Ma quanto sei cinico/a?

7:49 AM  
Anonymous Anonymous said...

Figata! che finale! dove le copi?

8:05 AM  

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