Arrivarono i poeti
La poesia venne dopo
Prima ci fu il fuoco
Quando tutto fu bruciato
Si disse, che peccato
E arrivarono i poeti
Promettendosi profeti
promisero sbocciar di cuori
Piantando semi futuri fiori
Parlarono di nuova, vera vita
Incrociando belle, pallide dita
Perché, dissero convinti
Ciò che separa perdenti da vinti
È un po’ di sano cinismo
Utilizzato con poetico tempismo
Arrivarono i poeti
Senza dio, ma come preti
Aprite il vostro cuore
Svelate il dolce dolore
Forse nel peccato non c’è poesia?
Allora forza, che volete che sia
Confessate, che maturate
Confessate gente, confessate
Arrivarono i profeti
e Fummo tutti quanti lieti
Con un mondo in rovina
E nessuna moglie in cucina
Le loro parole erano guanti
Con cui carezzare i nostri pianti
I loro versi fulgide stelle
per illuminare le nostre stalle
le nostre giornate buie senza scopo
se non dar la caccia a qualche topo
tra le macerie di un’esistenza
fatta di tanta fame e poca coerenza
arrivarono i poeti
e, ribadisco, fummo lieti
li mangiammo lentamente
ringraziando forte il dio vivente
Per quella loro presenza piena
nella nostra ultima cena
Prima ci fu il fuoco
Quando tutto fu bruciato
Si disse, che peccato
E arrivarono i poeti
Promettendosi profeti
promisero sbocciar di cuori
Piantando semi futuri fiori
Parlarono di nuova, vera vita
Incrociando belle, pallide dita
Perché, dissero convinti
Ciò che separa perdenti da vinti
È un po’ di sano cinismo
Utilizzato con poetico tempismo
Arrivarono i poeti
Senza dio, ma come preti
Aprite il vostro cuore
Svelate il dolce dolore
Forse nel peccato non c’è poesia?
Allora forza, che volete che sia
Confessate, che maturate
Confessate gente, confessate
Arrivarono i profeti
e Fummo tutti quanti lieti
Con un mondo in rovina
E nessuna moglie in cucina
Le loro parole erano guanti
Con cui carezzare i nostri pianti
I loro versi fulgide stelle
per illuminare le nostre stalle
le nostre giornate buie senza scopo
se non dar la caccia a qualche topo
tra le macerie di un’esistenza
fatta di tanta fame e poca coerenza
arrivarono i poeti
e, ribadisco, fummo lieti
li mangiammo lentamente
ringraziando forte il dio vivente
Per quella loro presenza piena
nella nostra ultima cena
2 Comments:
Ma quanto sei cinico/a?
Figata! che finale! dove le copi?
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